Rischi-Idrogeologico
 

Il rischio idrogeologico è il rischio derivante da fenomeni naturali dovuti all'interazione tra la superficie terrestre e l'acqua(alluvioni, frane, valanghe, inquinamento delle falde idriche o erosione costiera) che possono produrre danni a persone e cose.

Il D.Lgs. 112/98 assegna alle sole regioni la funzione di predisporre il programma di previsione e prevenzione dei rischi ma, in particolare, la legge 183/1989 suddivide i bacini idrografici ricadenti nel territorio nazionale in: bacini di rilievo nazionale, bacini di rilievo interregionale, bacini di rilievo regionale per ciascuno dei quali deve essere redatto il Piano di Bacino. Il Piano di Bacino è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d'uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo e la corretta utilizzazione delle acque, sulla base delle caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio interessato. L'attività di pianificazione di bacino è di competenza delle Autorità di Bacino.

In particolare:
 

Rischio Idraulico

L'idrografia superficiale del Comune di Cesena fa capo essenzialmente al fiume Savio, al torrente Pisciatello, al rio Cesuola e alla rete degli scoli della pianura. Le portate di questi corsi d'acqua, normalmente modeste ed addirittura minime nei periodi estivi, possono salire decisamente in corrispondenza di periodi di precipitazioni particolarmente intense nei relativi bacini imbriferi.
I dati rilevati per il fiume Savio, ad esempio, mostrano una certa intensificazione nella frequenza delle grandi piene e una loro tendenza a presentarsi nella fase di transizione dall'autunno all'inverno o in concomitanza di grandi perturbazioni meteorologiche. Le piene degli altri principali corsi d'acqua sono, invece, verosimilmente legate a piogge intense di breve durata anche di tipo temporalesco.  
L'urbanizzazione e antropizzazione delle aree limitrofe alle aste fluviali, in particolare delle aree golenali, i prelievi di inerti non sempre adeguati al contesto ambientale e l'estensione delle aree agricole, hanno caratterizzato gli ultimi cinquanta anni contribuendo, in buona parte, a mettere in crisi le condizioni naturali dei corsi d'acqua principali.
Questa destabilizzazione ha contribuito ad alterare i fenomeni naturali di erosione e sedimentazione in alveo, con conseguente acuirsi delle situazioni estreme (piene e magre eccezionali).

 

Rischio Frane

Molti dei fenomeni d'instabilità dei versanti nel nostro territorio, sia in riferimento a nuovi movimenti che per riattivazione di frane già esistenti, sono generalmente associati ad eventi meteorologici di particolare consistenza ed intensità che si verificano sia nei mesi autunnali ed invernali che nel periodo primaverile.
Il rischio da frane, seppur in forma e grado differenziati, è tra i maggiori rischi naturali presenti nei nostri territori, i quali presentano caratteristiche geomorfologiche tali da creare delle situazioni di pericolosità che, considerato l'elevato grado di antropizzazione di molte zone, possono tradursi in situazioni di rischio per le persone e per le cose. In molti casi il dissesto si verifica in zone ove sono presenti abitazioni o infrastrutture di comunicazione o di altro tipo determinando quindi situazioni di rischio.
Risulta quindi di fondamentale importanza descrivere la suscettività del territorio al dissesto di versante, identificando le aree a rischio più significative ed evidenziando in particolare le cosiddette aree 267, ossia le aree a rischio idrogeologico molto elevato.
 

Rischio Idrico

La carenza di approvvigionamento idrico è dovuta essenzialmente ad una riduzione delle portate delle fonti di approvvigionamento causata dalle scarse precipitazioni invernali-primaverili, alla quale si possono eventualmente aggiungere problemi alla rete idrica che può presentare un notevole livello di dispersione.
L'ultima grave emergenza idrica avvenuta nel 2007, causata da un periodo di scarse precipitazioni, ha interessato anche la nostra Regione. Per tale situazione è stato dichiarato lo stato di emergenza e sono state emesse le relative ordinanze da parte del Dipartimento della Protezione Civile.